Un rifugio di quiete oltre Marrakech

A solo un’ora da Marrakech, dove la città ocra si dissolve tra gli uliveti e le prime pieghe dell’Atlante si alzano all’orizzonte, Olinto appare come un mondo nascosto. L’aria cambia, più fresca e leggera, portando con sé il profumo delle erbe selvatiche e il silenzio delle vette lontane. Ciò che inizia come un viaggio attraverso i paesaggi del Marocco diventa un arrivo nella calma più profonda.

Nove padiglioni sono disseminati tra giardini terrazzati di cipressi, lavanda e bouganville. Ognuno è un santuario privato incorniciato da stucchi intagliati, piastrelle di zellige e arcate che si aprono su cortili, fontane e viste ampie sulle montagne. Le mattine scorrono lente, illuminate dalla luce che si riversa sulla valle; le sere si accendono di un bagliore ambrato, accompagnate dal lontano richiamo della preghiera.

La vita qui segue il ritmo della natura. La piscina brilla sotto il cielo aperto, il vapore dell’hammam si diffonde tra le volte decorate, e il tempo stesso sembra dilatarsi. Non è un luogo di fuga, ma di ritorno: allo spazio, al silenzio, alla presenza.